«A volte siamo due pietre che fanno scintille»

Questa nota prende le mosse dal lavoro di René Roussillon sul tema della simbolizzazione primaria. L’autore si interroga sui modi in cui l’oggetto può assumere una funzione simbolizzante e si focalizza su una situazione specifica: quella in cui l’oggetto-analista si assenta emotivamente dal paziente, se ne accorge e inizia a rappresentare dentro di sé la propria assenza per l’altro. Secondo questa prospettiva lo sviluppo dell’attività simbolica sarebbe favorito dall’introiezione di questa funzione rappresentativa dell’oggetto.This note is based on the work of René Roussillon on the theme of primary symbolisation. The author questions the ways in which the object can assume a symbolizing function and focuses on a specific situation: the one in which the analyst-object is emotionally absent from the patient, realizes it and begins to represent within himself his own absence for the other. According to this pro-perspective, the development of symbolic activity would be favoured by the introjection of this rap-representative function of the object