A corte nel Quattrocento meridionale. Donne e vita quotidiana

Negli ultimi anni l’edizione e lo studio di un cospicuo numero di fonti provenienti dal principato di Taranto al tempo degli Orsini Del Balzo (dal 1399, anno dell’investitura di Raimondo, al 1463, anno di morte del primogenito, Giovanni Antonio) e degli Aragona (dal 1463 al 1503) ha consentito di approfondire il Quattrocento meridionale, e nello specifico, salentino, sotto vari e molteplici aspetti, sul piano politico-istituzionale, burocratico-finanziario, socio-economico e artistico-culturale. Una minore attenzione sembra sia stata riservata alla sfera privata, alla dimensione domestica, alle pratiche quotidiane, agli svaghi di corte e a tutti quei momenti che il ceto feudale, contornato da una ristretta cerchia di familiari e fideles, trascorreva all’interno del castello o palazzo baronale. Da questa prospettiva, è mio intento tratteggiare per sommi capi l’universo femminile, nella consapevolezza – è bene precisarlo – che la frammentarietà della documentazione impedisce un’esaustiva ricostruzione della realtà, dei ruoli e degli spazi destinati alle donne delle classi sociali elevate, nonché dei limiti imposti dallo stesso taglio della ricerca, dal momento che le donne di nobili natali, com’è facile intuire, rappresentavano solo una minima parte della popolazione femminile dell’epoca