MANUTENZIONE DELL’AMBIENTE COSTRUITO: QUANTO RESTA DELLA NOTTE?

Confrontando la manutenzione dell’ambiente costruito con la stessa attività riferita, in genere, ai prodotti manifatturieri, importanti caratteristiche specifiche emergono, sia nelle tecnologie di processo che di prodotto. Infatti, per le costruzioni lo stretto legame tra manutenzione e qualità acquisisce, in più, notevoli implicazioni di ordine sociale e collettivo, sia se applicata a edifici e spazi pubblici, sia se riferita all’edilizia residenziale privata. Nonostante ciò, tenendo conto della tendenza al “constructuring” che sembra indirizzare il futuro dell’edilizia sotto gli influssi della digitalizzazione, è ugualmente utile tener presente gli avanzamenti nel campo della manutenzione nella produzione manifatturiera, fra tradizione, consumismo, sostenibilità e digitalizzazione. Dopo aver sviluppato alcune questioni di ordine generale, il contributo approfondisce il tema focalizzando lo scenario italiano. Gli approfondimenti scientifici e gli sviluppi normativi sulla manutenzione edilizia vengono sintetizzati, evidenziando lo iato con la realtà operativa, caratterizzata da ostacoli socio-economico e culturali. La netta predominanza del calcestruzzo di cemento armato nelle costruzioni italiane dell’ultimo secolo porta a argomentare che esisterà una profonda differenza: da un lato, le future costruzioni ex novo, in cui una cultura tecnica ormai orientata sulla qualità potrà agevolare l’attuazione di efficaci interventi manutentivi; dall’altro le costruzioni ereditate dal recente passato, per le quali una manutenzione sostitutiva, che accompagni graduali processi realistici di rinnovo, rimpiazzerà gli abituali interventi manutentivi, non più sufficienti. Mentre ci si chiede quanto resta della notte perché una diffusa qualità dell’ambiente costruito possa rendere bastevoli processi di mantenimento, la sentinella biblica ci suggerisce una risposta (“se volete domandare, domandate” [Is 21,11]), indicando la strada - irta ma irrinunciabile - di un generale ripensamento sulla cultura della costruzione, condiviso in chiave olistica.Comparing the maintenance of the built environment with the same activity applied to the generality of manufacturing products, important specific characteristics emerge, both in process and product technologies. In fact, the close link between maintenance and quality for the built environment acquires, plus, more significant implications of a social and collective nature, both if applied to buildings and public spaces, and if it refers to private residential constructions. Despite this, taking into account the trend towards “constructuring” that seems to direct the future of construction under the influence of the digitalization, it is equally useful to keep in mind the advances in the field of maintenance in manufacturing production, between tradition, consumerism, sustainability and digitization. After having developed some general issues, the contribution explores the theme by focusing on the Italian scenario. The scientific insights and regulatory developments on building maintenance are summarized, highlighting the hiatus with the operational reality, characterized by socio-economic and cultural obstacles. The clear predominance of reinforced concrete in Italian constructions of the last century leads to the argument that there will be a profound difference: on the one hand, future constructions ex novo, in which a technical culture now oriented towards quality can facilitate the implementation of effective maintenance interventions; on the other hand, the buildings inherited from the recent past, for which a replacement maintenance, which accompanies gradual realistic renewal processes, will replace the usual maintenance interventions, which are no longer sufficient. While one wonders what is left of the night what of the night so that a widespread quality of the built environment can make maintenance processes sufficient, the biblical watchman suggests an answer («If you would ask, then ask; and come back yet again» [Is 21:11]), indicating the way - steep but indispensable - of a general rethinking on the culture of construction, shared in a holistic key