Torneremo a percorrere le strade del mondo. Breve saggio sull'umanità in movimento.

Movimenti, mescolanze, avvicinamenti tra le persone sono la norma nella vita dell’uomo. Da quando ha assunto la postura eretta, nulla l’ha fermato dall’errare e cercare ovunque un proprio luogo, facendo della sua storia una storia di migrazioni. La pandemia da Covid-19 ha imposto una brusca frenata ai processi di mobilità, acceleratisi negli ultimi decenni, mettendo in questione anche la natura più profonda dell’uomo, il suo essere sociale; imponendo nuove forme di convivenza basate sulla distanza e la separatezza, ed eliminando un aspetto fondamentale dell’incontro con l’altro: il contatto. Stefano Allievi, esperto di fenomeni migratori e “umanità in movimento”, mette in luce le ambivalenze della mobilità umana. I flussi migratori trovano la loro origine nel bisogno, nella necessità e nella fuga: guerre, calamità naturali, corruzione, scarsità di risorse sono le urgenze che spingono ogni anno milioni di persone a migrare. Altri si spostano per motivi meno drammatici – dal commercio al turismo – o per il desiderio o la speranza di trovare comunque altrove una vita migliore, anche solo temporaneamente. Allievi propone soluzioni concrete su come ripensare il significato di confine, controllare le frontiere, gestire i flussi, consentire una mobilità sostenibile sia per i luoghi di partenza che per quelli di arrivo. Dalla cacciata dal giardino dell’Eden al turismo globale, da Ulisse agli sbarchi nel Mediterraneo, da Erodoto a Chatwin, dal nomadismo agli expat, Allievi ripercorre le grandi migrazioni e l’impulso al viaggio che puntellano la cultura occidentale, mettendo le basi di una vera e propria teoria della mobilità. Invitando il lettore ad assumersi il coraggio della complessità ci ricorda i vantaggi che la mobilità porta con sé, ma anche i suoi rischi e i suoi costi