Il contributo analizza la condizioni delle donne cittadine di paesi terzi che entrano e risiedono nel territorio dell’UE per motivi familiari o di protezione internazionale. La premessa critica dalla quale muove l’analisi è che le norme in materia di immigrazione possono aggravare in modo significativo le condizioni di vita, la capacità ed il diritto di autodeterminarsi delle donne migranti. Ciò vale sia per le norme di diritto derivato dell'UE che per le legislazioni nazionali applicabili. Come è stato osservato, le ragioni che giustificano questa affermazione sono molteplici: in alcune ipotesi, ciò dipende dalla “naturale” applicazione degli stereotipi di genere riguardanti il ruolo delle donne all'interno della famiglia e della società;...