Ruolo dell'alimentazione nel mantenimento della remissione delle malattie infiammatorie croniche intestinali

Questa tesi è volta ad analizzare il ruolo dell’alimentazione nel mantenimento della remissione nelle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), rappresentate essenzialmente dalla malattia di Crohn e dalla colite ulcerosa. Queste sono patologie caratterizzate da un’infiammazione cronica che può colpire vari tratti del tubo digerente, ad andamento cronico, con periodi di quiescenza alternati a fasi di riacutizzazione. L'esatta eziopatogenesi è ancora sconosciuta; ma tra i vari fattori implicati ed analizzati è presente la dieta. La fisiopatologia delle MICI è influenzata dall’alimentazione e, nello specifico, dall’effetto di determinati alimenti attraverso la modulazione dell’infiammazione intestinale e l’alterazione della permeabilità intestinale e dello strato mucoso. La valutazione nutrizionale nella gestione ambulatoriale delle MICI è molto importante: fattori quali la riduzione dell’assunzione di cibo per via orale ed il malassorbimento dei nutrienti possono portare a malnutrizione che, se non trattata, può peggiorare ulteriormente il quadro clinico. I pilastri della cura delle MICI sono il trattamento farmacologico ed eventualmente chirurgico; tuttavia, non esenti da numerosi effetti collaterali. In questa tesi è stata fatta una revisione della letteratura scientifica relativa alle terapie nutrizionali in grado di mantenere e prolungare la remissione delle MICI. Specifici trattamenti nutrizionali possono portare ad un miglioramento dello stato di salute e nello specifico al mantenimento delle fasi di remissione di malattia; tuttavia, le ricerche condotte soffrono di varie criticità e lacune. Sono stati proposti consigli per la realizzazione di studi di qualità che possano migliorare la conoscenza della relazione tra nutrizione e remissione nelle MICI. Sarebbe auspicabile disporre di conoscenze solide al fine di indirizzare i pazienti verso l’adozione di una dieta studiata che possa contribuire a ridurre l’infiammazione, a migliorare i sintomi e, più in generale, la qualità della vita dei pazienti con MICI