Il vecchio e il nuovo nella grammatica del Della Bella

Proučavajući malu hrvatsku gramatiku Ardelija Della Belle, koju ovaj pod naslovom »Istruzioni grammaticali della lingua illirica« donosi kao uvod u svoj »Dizionario italiano, latino, illirico«, autor analizira sadržaj i namjenu te gramatike. Pritom ima kao jedan od važnih ciljeva i to da utvrdi kakav je odnos te gramatike, objavljene 1728. god. prema gramatici Bartola Kašića, objavljenoj 1604. godineNel saggio viene valutata la grammatica »illirica« di Ardelio Della Bella (Venezia, 1728) in confronto con la prima del genere, quella di Bartolo Kašić (Roma, 1604), sullo sfondo della loro comune tradizione grammaticale latina, in parte anche greca. Come indizi di punti di partenza diversi dei due grammatici tre momenti sono messi in rilievo: 1. Ambedue gli autori trattano fenomeni del medesimo spazio linguistico ma da vari punti di vista: il Kašić come ikavo-čakavo con lo scopo di creare una lingua letteraria comune štokavo-čakava e il Della Bella come italiano, cioè straniero, per descrivere quanto più precisamente la lingua attuale ragusea del tempo. 2. Al contrario del Kašić, il quale parte da modelli greco-latini competenti per stabilire i fatti di un\u27area più vasta dell\u27idioma materno nella sua forma più diffusa e regolare, il Della Bella si appoggia, oltre che su modelli greco-latini, anzitutto sul Kašić stesso, ma altresi su proprie conoscenze di grammatica italiana assai sicure. Di più questi domina anche la lingua croata dell\u27epoca, soprattutto quella letteraria ragusea, benché si debba supporre che come straniero egli si serva di una specie d\u27»interlingua«, sia pure di un livello piuttosto alto. Ad ogni modo, mentre il Kašić, scrivendo la sua grammatica, cerca di preservare il modello latino per dare alla materia linguistica mista la forma di lingua, il Della Bella muove dalla parola stessa in quanto uso di una data lingua. 3. Mentre il Kašić redige la sua grammatica in latino, lingua dotta se non affatto morta, il Della Bella si serve dell\u27italiano vivo, diffuso e autorevole in quel tempo nelle regioni litorali croate, sicché la sua opera si rivolge a ceti raguseo-dalmati più vasti. Questi tre momenti vengono poi illustrati su esempi concreti della trattazione grammaticale; cosi, in fonologia, dell\u27accento e, in morfologia, del sistema dei casi, delle forme dell\u27aggettivo e dei pronomi possessivi nonché della divisione dei verbi in coniugazioni, delle perifrasi futurali e dell\u27aspetto verbale. Quanto alla sintassi, il Della Bella vi è molto più abbondante del Kašić. In breve, il Della Bella, maneggiando nella sua grammatica due lingue vive, spesso anche confrontate, è più immediato del Kašić, il quale si attiene rigorosamente alla tradizione latina. Non c\u27è quindi da meravigliarsi che l\u27opera del Della Bella abbia trovato un uso notevolmente più largo di quella del Kašić, limitata ai bisogni del suo spazio e del suo tempo. Anche l\u27influsso del primo sui grammatici dei secoli posteriori è stato più forte che non quello dell\u27altro