CHIESE NEOPALLADIADIANE A NAVATA UNICA DEL XVIII SECOLO NELLA CROAZIA NORDADRIATICA

Predmet istraživanja je skupina crkava 18. stoljeća iz Istre i Hrvatskog primorja koje tipski pripadaju venecijanskoj arhitekturi Settecenta. Autor pokušava pokazati "razvoj" spomenutog tipa, nalazeći ishodište ne samo u djelu A. Palladija, nego i u ranijoj arhitekturi venecijanske renesanse. Razmatrajući pojedinačne primjere neopalladijevskih crkava istarsko-primorske skupine autor je ustanovio da crkva u Umagu (1730.) pokazuje da se spomenuti tip razmjerno rano usvaja na hrvatskoj obali Jadrana te da je umaška crkva neposredno potaknula njegovo usvajanje. Porečka crkva sv. Marije od Anđela, lošinjska Sv. Antuna Opata i grožnjanska župna crkva pokazuju raspon različitosti koji je unutar normativnih određenja neopalladijevskog tipa ostvaren na istarskoprimorskom području. Za franjevačku crkvu u Rovinju utvrdio je dvije faze njezine izgradnje. Crkvu u Taru (1800.) tumači kao pojednostavnjenje neopalladijevskog arhitektonskog tipa i neposredno potom, u župnoj crkvi u Humu njegovo svođenje samo na građevne elemente.Già R. Matejčić ha osservato che un gruppo di chiese costruite nel XVIll sec. in Istria e sul litorale della Croazia appartiene a un tipo caratteristico per l\u27architettura del Settecento e G. Massari. L\u27autore di questo testo prosegue l\u27analisi dci caratteri architettonici di questo gruppo e stabilisce che i caratteri comuni sono determinati dall\u27organizzazione della navata della chiesa. Le pareti laterali sono ritornate da coppie di pilastri tra i quali vi sono tre (più di rado due) paia di cappelle o nicchie d\u27altare. La navata è conclusa da volta a catino costruita con una struttura lignea. In base a questi caratteri, il gruppo in questione comprende le chiese parrocchiali di Umag, Buzet, Grožnjan, Završje, la chiesa di Semić, la chiesa francescana a Rovinj, s. Maria degli Angeli a Poreč, S. Antonio Abate a Veli Losinj, e la chiesa di Tar. Stimolato da precedenti ricerche sull\u27architettura veneziana del XVI-XVIII sec. (in particolare di Wittkowcr) e dai rapporti già assodati tra l\u27architettura di Massari e la chiesa del Redentore di Palladio, l\u27autore cerca di mostrare "l\u27evoluzione" della chiesa veneziana a navata unica del XVII sec., evidenziando, accanto a quelle palladiane, anche importanti influenze della precedente architettura d\u27epoca rinascimentale. Accerta quindi le coincidenze tra le chiese di Massari e quelle dcii\u27 Istria c del Primorje e le definisce di tipo neopalladiano, (Il termine (neo) palladianesimo si utilizza del resto in un ampio ventaglio di significati, ma qui la determinazione ideologica stabilita non si basa sulla "carica" classicistica che il concetto di (neo) palladianesimo regolarmente contiene, si riferisce invece al preciso schema architettonico che Palladio realizzò con la navata della chiesa del Redentore). Prendendo in considerazione singoli esempi di chiese neopalladiane in Istria e nel Primorje croato l\u27autore ha stabilito che la chiesa di Umag ( 1730) dimostra che il tipo ricordato appare relativamente presto sulla costa croata dcii\u27 Adriatico e che la chiesa di Umag ha indirettamente influenzato la sua adozione. Ciò è confermato dalla chiesa di Buzet. Le chiese di Poreč, Lošinj e Grožnjan mostrano il ventaglio di differenze che all\u27interno delle determinazioni normative di tipo neopalladiano è stato realizzato nella regione istriana e litoranea, mentre la soluzione del coro nella chiesa di Semić contiene espeenze spesso presenti nell\u27architettura sacra sul territorio dci possessi austriaci nell\u27Adriatico (Bribir, Sv. Petar u Šumi, Brseč ... ) La notizia già precedentemente pubblicata che la chiesa francescana di Rovinj fu ultimata nel1710, ma consacrata nel1750, è stata spiegata dall\u27autore con due fasi della sua costruzione. Nel 1710 fu costruito un edificio di forme molto tradizionali, dalle pareti lisce con tetto aperto e cornice architettonica dipinta intorno all\u27 arco trionfale. Prima della consacrazione la navata fu rimodellata e ricoperta da una volta !ignea a catino. A Tar vi è un\u27esemplare risalente al 1800 di chiesa neopalladiana semplificata, c due anni più tradì nella chiesa di Hum lo stesso tipo è ridotto solamente agli elementi architettonici. Con la ricostruzione dell`aspetto originario della chiesa parrocchiale a Buje e in base al progetto conservatosi (modello ligneo) l\u27autore ha escluso la chiesa dal gruppo tipologico ricordato