Il secolo scorso vede, contrariamente a quanto affermato da Todorov e da altri studiosi, l'inequivocabile sopravvivenza in letteratura del fantastico, non solo nella forma di una sua rarefatta riutilizzazione modale, concretata in un sistematico recupero di dispositivi formali e materiale semantico da parte di ampie fasce della produzione letteraria e artistica in genere, come suggerito da Rosemary Jackson e Remo Ceserani, ma di quello che può essere considerato a tutti gli effetti un genere letterario ben specifico, la cui continuità con i grandi modelli ottocenteschi va ricercata nel suo accanito dare rappresentazione allo scarto irriducibile prodotto dall'improvviso collidere di dimensioni narrative inconciliabili e antagoniste, dal sovv...