Secondo una letteratura fiorente, che annovera tra gli altri Nicholas Carr, Manfred Spietzer, Naomi S. Baron, Internet e più in generale le nuove tecnologie minano le basi della nostra intelligenza, o almeno dell’intelligenza così come formata dalla rivoluzione della stampa. Stupidità, demenza, distrazione, incapacità di concentrazione stabile sono, in questa visione, stati mentali ineluttabili della nostra attuale, permanente e contemporanea esposizione a dispositivi mobili, app, social media e piattaforme delle reti. In questo articolo, sostengo tuttavia, con l’aiuto delle considerazioni e delle riflessioni di Marcel O’Gorman e Eugeny Morozov e Jonathan Crary soprattutto, che il vero effetto di distrazione non è causato tanto dai nuovi m...