La valutazione di un investimento in additive manufacturing tramite la sperimentazione del modello ROI 4.0: il caso Biffi Italia S.r.l.

L’additive manufacturing, nota anche come stampa 3D, è una tecnologia avanzata che permette di produrre prodotti e parti tramite l’aggregazione del materiale strato per strato da disegni tridimensionali CAD, computer aided design, in alternativa alle tecniche di produzione tradizionali nelle quali il materiale viene rimosso oppure iniettato in uno stampo. Questa tecnologia, negli ultimi anni, sta avendo una diffusione crescente tra le aziende in quanto permette, rispetto ai processi tradizionali, il conseguimento di alcuni vantaggi come la flessibilità geometrica, la possibilità di produrre su richiesta e la possibilità di coinvolgere il cliente nella personalizzazione del prodotto. Tuttavia, ci sono ancora oggi molte aziende restie alla sua adozione, da un lato perché sussistono degli studi circoscritti a determinate ipotesi; d’altro lato, spesso, l’adozione della tecnologia risulta meno economica se comparata ai processi tradizionali e molti dei vantaggi che apporta non sono sempre chiari in quanto non facilmente quantificabili. L’elaborato si pone come obiettivo la valutazione della convenienza di un investimento in manifattura additiva tramite l'applicazione del modello ROI 4.0, prendendo in considerazione l’azienda Biffi Italia S.r.l. nella produzione del componente “Volume Booster” attualmente ottenuto tramite il processo tradizionale di lavorazione per asportazione truciolo