Struggling lives and symbolic boundaries: Violence, young people and trauma in post-conflict Belfast

In Belfast, despite everyone knowing the conventional date that put an end to the Northern Irish conflict, commonly known as The Troubles, many people still suffer from its legacies to this day. In this article, I consider both post-conflict dynamics and contemporary issues in Belfast, focusing in particular on young people. Through a qualitative methodology, and drawing on anthropological concepts such as structural violence, I provide some reflections on the relationship between violence and trauma in this context through the analysis of the ethnographic data collected in a youth centre. This intervention is intended as a potential contribution to the broader literature on the anthropology of trauma and the ethnographies of violence, and on the debate on the transmission of mental distress from one generation to another.Nonostante chiunque a Belfast conosca la data, decisa per convenzione, della fine del conflitto nordirlandese conosciuto come i Troubles, molte persone tuttora ne subiscono le conseguenze. In questo articolo, nel quale le giovani generazioni vengono poste al centro dell’indagine antropologica, si analizzano gli effetti delle sofferenze causate dal conflitto stesso, e allo stesso tempo elementi appartenenti alla Belfast contemporanea. Adottando una metodologia qualitativa, aderendo a una visione teorica costruita su concezioni antropologiche quali la violenza strutturale e analizzando i dati etnografici raccolti all’interno di un centro giovani, si affrontano alcune riflessioni sulla relazione tra violenza e trauma nel contesto prescelto. Questo intervento vuole contribuire alla letteratura sull’antropologia del trauma e sulle etnografie della violenza, e al dibattito sulla trasmissione del trauma tra diverse generazioni