Donne, domi nobiles ed evergeti a Paestum tra la fine della Repubblica e l’inizio dell’Impero

Lo studio esamina due casi di evergetismo di Paestum tardo-repubblicana e augustea di cui sono responsabili donne dell’aristocrazia locale. Il primo caso riguarda Mineia M. f., moglie del senatore Cocceius Flaccus questore lectus da Cesare; la ricostruzione di sei iscrizioni pertinenti a statue e alla dedica della basilica consente di attribuire alla donna la ricostruzione augustea dell’edificio, celebrata anche da un’eccezionale emissione monetale con il nome della donna. Il secondo caso concerne il santuario di S. Venera, sede di un culto di Afrodite colà insediato dalla fondazione della colonia greca. In questo santuario sono attive due sacerdotesse, Sabina e Valeria C. f., collegate con un’altra importante famiglia equestre pestana, quella di C. Flaccius Flaccus. L’analisi delle epigrafi rinvenute a S. Venera, collegata con la documentazione archeologica, consente di ricostruire la storia di questo santuario all’inizio dell’età imperiale, assai singolare e legata al recupero antiquario di tradizioni risalenti all’epoca arcaica.This study examines two cases of euergetism of late Republican and Augustan Paestum for which two women of the local aristocracy are responsible. The first case concerns Mineia M. f., wife of the senator Cocceius Flaccus quaestor lectus by Caesar; the reconstruction of six inscriptions pertinent to the statues and to the dedication of the basilica permits attributing to the woman the Augustan reconstruction of the building, also celebrated by an exceptional mint emission with the name of the woman. The second case regards the sanctuary of S. Venera, centre of a cult of Aphrodite situated there front the foundation of the Greek colony. Two priestesses, Sabina and Valeria C. f., are active in this sanctuary, connected to another important equestrian family of Paestum, that of C. Flaccius Flaccus. The analysis of the epigraphs found at S. Venera, linked to the archaeological documentation, allows reconstructing the very singular history of this sanctuary to the beginning of the Imperial period, connected to the antiquarian recovery of traditions dating back to the archaic period