On moving relics and monastic reform

In Ravenna’s hagiographic traditions, including the Liber pontificalis of its bishops, the translations of relics within the city and its suburbs, as well as narratives of relics that departed, were important components not only for local cults, but as reflections of the city’s status and history, and witnessed renewal of its ecclesiastical and monastic institutions. In seeking to understand the relationship between translations and reform, this article first presents the history of relics translations in Ravenna from the sixth to the tenth century as contexts for the Vita Probi, a narrative commemorating the discovery and translation of the relics of Probus, one of the city’s early bishops. This text, written in the 960s as a celebration of the final translation of his relics into the city, incorporated narrative material about the saint’s life into a longer description about his relics and the misadventures and return to proper conduct of local religious communities, at a moment when new norms of reform were on the horizon.Nella tradizione agiografica ravennate, tenendo conto anche del Liber pontificalis dei suoi vescovi, le traslazioni di reliquie all’interno della città e delle sue periferie, così come narrazioni relative alla partenza di reliquie, furono elementi centrali non solo nelle vicende dei culti locali, ma anche come riflessi dello status e della storia della città, testimoniando il rinnovamento delle sue istituzioni ecclesiastiche e monastiche. Cercando di comprendere il rapporto tra traslazioni e riforma, questo contributo presenta dapprima la storia delle traslazioni di reliquie a Ravenna tra il VI e il X secolo per fornire un contesto alla Vita Probi, un racconto che commemora il ritrovamento e il trasferimento delle reliquie di Probo, uno dei primi vescovi della città. Il testo, scritto negli anni Sessanta del X secolo a celebrazione della definitiva traslazione delle sue reliquie in città, inglobò il materiale narrativo sulla vita del santo all’interno di una più cospicua descrizione relativa alle sue reliquie, alle disavventure delle comunità religiose locali e al loro ritorno a un comportamento adeguato, in una fase in cui nuove regole riformatrici si stagliavano all’orizzonte