Uso di probiotici per il mantenimento della funzionalita' mitocondriale in un modello murino di high fat diet

L’incidenza dell’obesità a livello mondiale è in costante aumento e rientra tra i maggiori fattori di rischio per un elevato numero di patologie quali patologie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2, osteoartriti, cancro e disordini metabolici. Nei soggetti obesi è stato riscontrato che una condizione di disbiosi intestinale, l’alterazione del microbiota e l’attivazione di un complesso multiproteico definito “inflammasoma” contribuiscono all’insorgenza e al mantenimento di uno stato infiammatorio cronico a livello intestinale e del tessuto adiposo definito “meta-infiammazione”, che porta al peggioramento della patologia stessa. I trattamenti farmacologici attualmente disponibili non sono privi di rischio e non sono totalmente efficaci, gli effetti avversi sono stati infatti motivo di ritiro dal commercio di diverse classi di farmaci contro l’obesità e disordini metabolici. In questo ambito si colloca l’opportunità di agire a livello del microbiota intestinale mediante l’utilizzo di pre- e probiotici con lo scopo di favorire il riequilibrio e la prevenzione della disbiosi intestinale. In questa tesi di laurea sono stati valutati gli effetti benefici di un probiotico X sugli adipociti e sulle cellule intestinali in un modello sperimentale murino caratterizzato da topi alimentati con dieta high fat, valutando in particolare l’attività dell’enzima citrato sintasi quale indice della funzionalità mitocondriale e dell’ attività metabolica cellulare