Due parole sulla musica. Noi e il lessico musicale

Di musica, di tutti i generi, se ne ascolta moltissima. Eppure tante persone – e fra queste diversi ascoltatori appassionati – in materia di musica si considerano del tutto ignoranti, non fosse che per il fatto di non saper leggere le note. Si tratta dunque di un amore non corrisposto? In realtà siamo convinti che questo disagio sia dovuto, più che all’incapacità di decifrare uno spartito (circostanza che ben poco rileva, ai fini dello sviluppo della sensibilità musicale), alla difficoltà di descrivere in termini appropriati le proprie esperienze d’ascolto. Con ogni evidenza la musica ci parla, è perfettamente in grado di parlare a ciascuno di noi. Semmai siamo noi a non saper parlare di lei. Per superare questa impasse si propone una riflessione sulle parole della musica: i termini che si usano oggi (e che, in alcuni casi, sono in uso almeno da duemilacinquecento anni) per definire forme, generi e procedimenti musicali. Ripercorrendo il cammino di alcune parole del linguaggio musicale sarà possibile capire meglio quello che si ascolta e rendersi conto che uno stesso termine può designare procedimenti musicali e nel contempo concetti filosofici, stati emotivi e disposizioni dell’animo