Immaginazione sociologica e culture dell'ordinario

L\u2019eterogeneit\ue0 delle fonti a cui la sociologia attinge la rendono una disciplina dall\u2019epistemologia plurale e duttile, per alcuni versi persino fragile. In questo numero, l\u2019attenzione viene posta sulla capacit\ue0 che hanno le culture dell\u2019ordinario \u2013 i simboli e gli stilemi della cultura pop trasmessi prevalentemente dalla letteratura, dal cinema e dalle serie TV \u2013 di stimolare l\u2019immaginazione sociologica e di orientare alla formazione di convinzioni e identit\ue0 dello spettatore. Al centro di questa riflessione, insieme epistemologica e metodologica, sta l\u2019intento di predisporre una cassetta per gli attrezzi utile per l\u2019analisi della produzione, riproduzione e ricezione dei messaggi della cultura popolare. I saggi, pur nel rispetto della diversit\ue0 stilistica e contenutistica che li rende originali, seguono un filo conduttore costituito dalla convinzione che la cultura pop sia rappresentata da un insieme di giochi linguistici a cui la riflessione sociologica pu\uf2 attingere per comprendere il senso comune e raffinarne la conoscenza. Tale apertura metodologica \ue8 condizionata dall\u2019ammissione teoretica della possibilit\ue0 che la filosofia, da cui le scienze umane spesso attingono i loro concetti, non risieda necessariamente in una astratta metafisica delle idee, quanto piuttosto nel panorama dell\u2019ordinario descritto da pratiche culturali in cui si rispecchiano le nostre esperienze quotidiane