none1noLa complessa storia compositiva di Myricae, «con il numero di poesie che si moltiplica addirittura per sette dalla prima edizione a quella definitiva» (Introduzione a Giovanni Pascoli, Myricae, a cura di Gianfranca Lavezzi, p. 13), è un caso paradigmatico di sviluppo di un macrotesto, le cui stampe, controllate in vita dall’autore, segnano nel corso di un ventennio (1891-1911) la progressiva chiarificazione dei fondamentali motivi pascoliani (la grande, oscura ma a volte anche consolatoria presenza dei morti, il nido, il ricorso ai simboli della natura). Non solo la storia della poesia di Pascoli, insomma, ma la sua preistoria: con un affondo nel suo laboratorio che comporta il ritorno non all’originale, ma alle origini di un poeta....