Analisi di campi magnetici a bordo di materiale rotabile e presso impianti di sottosistemi ferroviari

Argomento di questa tesi è lo studio e la valutazione dell’esposizione umana (popolazione e lavoratori) ai campi elettrici e magnetici nell'ambiente ferroviario (impianti di manutenzione e materiale rotabile). I campi valutati rientrano nelle cosiddette radiazioni non ionizzanti. Queste radiazioni occupano la parte dello spettro elettromagnetico che si estende dai campi statici alle radiazioni infrarosse (0 Hz – 300 GHz). In particolare, per i veicoli ferroviari, le considerazioni tecniche e le misure vengono limitate ad una analisi dei CEM fino a 20 kHz, data la natura fisica delle sorgenti ivi presenti. Per quanto riguarda gli impianti di manutenzione, l’analisi si è estesa oltre i 20 kHz. Lo studio condotto in questa tesi si è articolato in più fasi. Dopo una preliminare analisi bibliografica, è stato effettuato uno studio – sulle possibili sorgenti di campo presenti – in un veicolo ferroviario e negli impianti di manutenzione. Una volta individuate le sorgenti, sono state eseguite delle misure di CEM con conseguente acquisizione dei dati, secondo quanto specificato dalla normativa tecnica europea CEI EN 50500 e dal Decreto Legislativo 81/2008 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro). Infine, i dati acquisiti sono stati elaborati e i valori ottenuti sono stati confrontati con i valori limite di campo magnetico riportati nelle linee guida ICNIRP e nel D.Lgs. 81/2008. Le misure effettuate, sia per il materiale rotabile che per gli impianti di manutenzione, sono misure di campo magnetico, in accordo con quanto previsto nella norma CEI EN 50500 (l’emissione di campo elettrico per i veicoli ferroviari è trascurabile). Per le sorgenti a frequenza superiore di 20 kHz, per le quali il campo elettrico non è più trascurabile, è stata eseguita un’ analisi teorica basata sul D.Lgs. 81/2008. E’ stata effettuata una classificazione delle possibili sorgenti e della strumentazione da utilizzare per la misura di campi EM fino a 300 GHz. In merito all’esposizione umana alle radiazioni non ionizzanti, è stato svolto uno studio, volto a classificare i possibili effetti clinici, ponendo attenzione ai soggetti più sensibili, quali i portatori di dispositivi medici impiantabili. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con Italcertifer Laboratori S.p.A. con sede a Osmannoro (FI). Le campagne di misura sono state eseguite presso gli stabilimenti della medesima azienda