L’uomo ogni qual volta è chiamato a definire e cercare di dare un contenuto oggettivo al bene ed al conseguente diritto alla “vita”, riscopre la propria piccolezza, la limitatezza dei mezzi razionali o giuridici su cui poter contare e, pure, non ultimo, esprime un certo impaccio a motivo del fatto che l’argomento, spesso ovviamente simultaneo a quello della morte, è sempre stato appannaggio della cultura religiosa e metafisica, non ritrovandosi tradizionalmente in quella giuridica. Regolarmente, poi, nell’approccio all’argomento, tale tipo d’atteggiamento porta ciascuno di noi ad introdurre nelle riflessioni e valutazioni personali intrise di fattori etici, piuttosto che religiosi, sociali o addirittura politici così trasformando la anali...