Manoscritto membranaceo. Scrittura in minuscola carolina tarda (prima metà del XII secolo). Le cc. 189r-193r presentano una trasposizione del testo del Digesto (da D. 23.3.56 a 23.5.23.4), che si riscontra in tutti i manoscritti più antichi del ‘Digestum vetus’ (Paris, Bibliothèque nationale de France, Latin 4450; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, lat. 1406; Leipzig, Universitätsbibliothek Leipzig, Ms. 873). Già Friedrich Bluhme, lavorando al progetto editoriale di Eduard Schrader, richiamò l’attenzione su questa trasposizione, valorizzata successivamente da Theodor Mommsen per sostenere la derivazione di tutti i testimoni basso medievali del Digesto da un antigrafo comune (da lui detto ‘codex Secundus’), le cui pagine – ...