The subject of the journey in the italian medieval literature.

La tesi consiste nell’esame del tema del viaggio e della figura del viaggiatore nella letteratura italiana del tardo Medioevo (XIII-XIV secolo). Il lavoro è diviso in quattro capitoli, preceduti da una prefazione e seguiti da una conclusione.Nella prefazione sono mostrate alcune delle ragioni per le quali il viaggio rappresenta un tópos letterario universale, che nell’alto Medioevo era stato parzialmente mortificato per le caratteristiche statiche della società dell’epoca, ma a partire dal XIII secolo fa il suo ritorno. Il capitolo I affronta il modo in cui i primi scrittori in volgare italiano (predicatori religiosi del Duecento e Trecento) trattano i viaggiatori del loro tempo, in particolare i pellegrini, i cui spostamenti sono quelli maggiormente accettati.Il capitolo II è dedicato ai tre grandi trecentisti (Dante, Petrarca, Boccaccio), che sono stati anche dei viaggiatori e hanno raccontato il viaggio in diverse sfumature, dal percorso mistico a quello avventuroso.Il capitolo III riguarda soprattutto i modi con i quali è presentata la figura del mercante, ossia il borghese che viaggia per affari e per bramosia, nelle opere dei novellisti (il Novellino, Sacchetti, Sercambi).Il capitolo IV affronta il viaggio come esplorazione (Marco Polo), come leggenda (i cercatori del regno del prete Gianni) e come impresa cavalleresca.Nella conclusione si precisa che, con la fine del Medioevo, il viaggiatore si trasforma nell’uomo che viaggia, ossia nell’individuo che decide di cercare se stesso e la propria identità attraverso l’esperienza del viaggio, senza più temerne i rischi ma anzi desiderandoli.The thesis is an analysis of the subject of the journey and the figure of the journeyman in Italian literature in the late Middle Ages (XIII-XIV century). The work is divided into a preface four chapters, and ends with a conclusion.The preface details some of the reasons why the journey represents a universal literary topos, which in the early Middle Ages was partially mortified because of the characteristics of the society of that times, However from the XIII century it returned.The first chapter describes the way in which the firsts writers wrote in “vulgar” Italian (religious predicators of the 200s and 300s) about the journeymen of those times, particularly the pilgrims.The second chapter is dedicated to three most important writers of the XIV century (Dante, Petrarca, Boccaccio), whom also were journeymen and wrote about diverse kinds of journey, from mystic to adventurous.The third chapter is about the way in which the figure of the merchant is presented, and also the bourgeoisi that travel for business and for pleasure, on the works of the novelist.The fourth chapter is about the journey as an exploration (Marco Polo), as a legend (the seekers of the kingdom of the priest Gianni) and as a knightly initiative.And the conclusion explains that with the end of the Middle Ages, the journeyman changed to a man who travels, and changes to someone who decides on finding himself and his identity through the experience of the journey