Il contributo ha lo scopo di prendere in esame il significato speculativo della prima opera pubblicata da Emanuele Severino nel 1948, al fine di coglierne l'inedita prospettiva teoretica che ne sarebbe potuta emergere, così violentemente contraddetta dallo sviluppo successivo del pensiero del suo autore. Il testo severiniano – tolto dal commercio dal suo stesso autore e mai ripubblicato – propone una teorizzazione inedita nella storia del pensiero occidentale della musica, indicandone la radicale differenza di natura da qualsiasi altra espressione che si possa collocare sotto la definizione di "arte" e mostrandone piuttosto il rapporto antitetico e paradossale che la lega e la oppone in modo essenziale alla filosofia