Il rito Fornero e l'azione di accertamento della legittimità del recesso datoriale

La Cassazione, dopo ben cinque anni dalla mancata pronuncia delle Sezioni Unite in materia (Cass., ord. di rimessione 18 febbraio 2014, n. 3838), scioglie – apparentemente – ogni dubbio e apre le porte del rito Fornero anche al datore di lavoro, il quale, a determinate condizioni, potrà, dunque, “giocare in anticipo” e chiedere l'accertamento della legittimità del suo recesso percorrendo la corsia preferenziale di cui all'art. 1, commi 48 ss., l. n. 92/2012, che, fino ad oggi, si pensava riservata al solo lavoratore licenziato. Il commento intende approfondire le contrapposte tesi che si sono sviluppate, in dottrina e in giurisprudenza, a partire dalla c.d. “ordinanza-Schettino” (Tribunale di Genova, ord. 9 gennaio 2013), il primo provvedimento che si era espresso in senso favorevole all'esperibilità del rito accelerato anche da parte datoriale; inoltre, si cercherà di comprendere, in prospettiva, quali possano essere, nella prassi giudiziaria, le concrete conseguenze della pronuncia in esame, nonché di illustrare le problematiche processuali che essa solleva