Si potrebbe obiettare che interrogarsi sulla “crisi del religioso” riflettendo con Michel Henry rischia di porre un interrogativo inutile. Inutile così come Blaise Pascal definiva René Descartes al quale non perdonava il fatto di aver ridotto Dio, con la sua filosofia, a una cosa insignificante (chiquenaude) il cui unico compito era mettere il mondo in movimento. Per aver operato questa riduzione inaugurando quella giustapposizione tra “Dio dei filosofi e Dio della fede” che la modernità avrebbe sigillato (avendola tuttavia ereditata da un lungo percorso maturato nei secoli precedenti), Descartes meritava perciò di essere appellato “inutile et incertain”. Se riferita a Henry e alla “crisi del religioso”, l’inutilità non riguarderebbe il fi...