A chi giova rileggere Antonio Rosmini alla luce di questioni che non sono state le sue? A chi giova congiungere, senza ridurre le differenze, ‘Rosmini e la fenomenologia’? Che tipo di operazione tradisce e che attitudine filosofica manifesta? Giova alla compren- sione di Rosmini, o della fenomenologia o al fraintendimento di entrambi? Forse, sia chi conosce il pensiero di Rosmini, sia chi conosce il pensiero fenomenologico resterebbe insoddisfatto dall’arbitrarietà dell’accostamento. Un imporsi ed emergere che mostra fino a che punto esse siano ribelli, come scrive Olivier Boulnois in Métaphysiques rebelles.1 Dopo aver spiegato il suggestivo titolo del suo libro, Boulnois compie un’operazione prossima a questa tentata con la lettura rosmini...