L’evento del nostro nascere ci colloca in un orizzonte di sguardi, fin dal primo passaggio dallo spazio ospitale del grembo a quello articolato e com- plesso del mondo ci troviamo immersi e circondati dagli sguardi altrui. Nel guardare e nel lasciarci guardare dagli altri impariamo a leggere tra le pieghe dei volti e, cercando di andare al di là delle smorfie delle espressioni tristi o di quelle liete, proviamo a trovare un nostro angolo visuale a partire dal quale vedere le cose e noi stessi.Come è stato osservato, noi umani siamo tra gli esseri viventi i più imitativi, perché sappiamo sintonizzarci e riprodurre le modalità espressive di chi abbiamo di fronte, replicando sorrisi o smorfie di tristezza, in modo quasi automatico. Del r...