Figurazioni del nudo tra mitologia e realismo nella poesia erotica in distici elegiaci di Giovanni Pontano

Giovanni Pontano esprime una raffinata maestria poetica nella rappresentazione spontanea e disinvolta della bellezza muliebre e in tale ambito non manca di soffermarsi realisticamente sulla nudità delle forme del corpo, ma nella sua poesia si distinguono almeno due tipologie di rappresentazione del nudo: l’una, che è in particolare l’oggetto del presente studio, appartiene alla sfera del gioco erotico puro e privo di ogni implicazione moralistica, mentre l’altra ha una chiara matrice etica e si colloca nel mondo degli affetti familiari, così come sono proposti nella raccolta elegiaca del De amore coniugali. Nella dimensione, per così dire, trasfigurata e quasi onirica della rappresentazione del nudo nel Parthenopeus e nell’Eridanus la contemplazione sensuale della bellezza o del gioco erotico si sviluppa per lo più attraverso i registri della narrazione e dell’invenzione mitologica, ma non perde per questo una precisa connotazione realistica. Tale dimensione della rappresentazione del nudo nella poesia erotica del Pontano segna, fra le molte sperimentazioni attuate dal poeta nella sua produzione, un altro tratto di originalità ed interesse straordinari