La regolazione del lobbying come forma di prevenzione alla corruzione: il potenziale ruolo dell’ Anac

L’assenza di una regolamentazione diretta dell’attività di lobby nel contesto nazionale ha favorito l’emergere dell’idea per cui dove c’è lobby c’è corruzione. Il presente contributo, partendo dalla considerazione per cui quell’idea è sbagliata, giunge alla conclusione che l’attenzione alla qualità della regolazione, più che alla quantità di regolamentazione, sia lo strumento più efficiente, in un’ottica di prevenzione della corruzione. La constatazione che l’Anac, quale decisore pubblico, può essere soggetta alla pressione dei rappresentanti di interesse, fa poi sorgere dubbi in ordine al suo ruolo di controllore sulle lobbies.The absence of a direct regulation of lobbying in the national context enabled the emergence of the idea that lobbying correspondes to corruption. Starting from the consideration that this idea is wrong, the article reaches the conclusion that the quality of regulation, rather than the quantity of regulation, is the most efficient tool to prevent corruption. The fact that Anac is subject to the pressure of lobbies itself, raises serious question about its role