L'articolo tratta della vicenda cinquecentesca dell'incompiuta facciata del duomo di Reggio Emilia, dai primi progetti, alle proposte a Giulio Romano, all'attività dello scultore Prospero Clemente, fino alle chiamate del Terribilia, di Lelio Orsi e infine di Bernardino Brugnoli. La ricerca infine traccia un panorama sulle presenze di maestranze veronesi a Reggio Emilia nella seconda metà del Cinquecento, con particolare riguardo agli artigiani prossimi alla bottega sanmicheliana