Migrazioni di parole

La migrazione \ue8 indubbiamente un fatto anche linguistico. Per i milioni di migranti che oggi \u2018abitano\u2019 la lingua italiana, questa assume un ruolo decisivo per l\u2019inclusione sociale, per i rapporti con i nativi, ma anche di \u2018lingua franca\u2019 che permette il dialogo fra migranti d\u2019origine diversa. In modo simile a quanto gi\ue0 av-venuto in Italia all\u2019epoca delle migrazioni interne, quando, in luogo delle lingue dei migranti, la pluralit\ue0 linguistica era data dai dialetti. E ci si chiede: anche oggi l\u2019italiano \ue8 arricchito dal contatto con questa molteplicit\ue0 di lingue? I primi segni tangibili riguardano il lessico. Si diffondono parole \u2018migranti\u2019, che descrivono reli-gione, cultura, cibo, vestiti e molte altre realt\ue0 tipiche dei paesi di provenienza. Nei testi della letteratura della migrazione se ne incontrano svariati esempi, ma solo la verifica di altre fonti (archivi giornalistici, visibilit\ue0 nel paesaggio linguistico, diffu-sione online ecc.) pu\uf2 dimostrare se l\u2019attecchimento nella lingua italiana \ue8 effetti-vo o momentaneo. Il contributo discute alcuni casi emblematici