Il fenomeno della “New wave” dell’horror giapponese, che ha portato ad un rapido rinnovamento del genere sia in ambito nipponico che statunitense grazie a numerosi remake, è stato al centro di un vivo interesse critico soprattutto in relazione alla novità delle tematiche e delle scelte stilistiche perseguite. Sono passati quasi vent’anni dall’uscita di Ringu (Nakata Hideo) e Cure (Kurosawa Kiyoshi), che hanno fondato il filone e forse ancora troppo poco è stato detto sulle ragioni profonde che hanno portato a questo epocale cambiamento nelle strategie di figurazione dell’orrore. In particolare sembra che in questi lungometraggi (ed in altri coevi, come Kairo, Ju-On etc.) sia possibile ravvisare un peculiare interesse per le tematiche dell’i...