Alfabetizzazione religiosa dei giovani e insegnamento della religione cattolica

The essay focuses on results of a survey aimed at determining religious knowledge levels among Italian sudents. In particular, interviewed were students who attend religion teaching classes, who are in Italy the majority. The leading research goal was to verify the theoretical hypothesis of an increasing religious illiteracy in young generations. If this is observed among religion class students, it can be deemed to be so for the rest of the population. Reseach data were gathered through a brief religious learnig test on secondary school studens, both 13 and 18 years old classes. Overall test appreciated fulfilling outcomes on religion learning skills. Knowledge strength depends mainly on both students school performance and mass participation. Class activities students involvement seems to be correlated as well. In particular, high test results occur where religion teaching is mixed with human and social class training, whereas low test performances occur where learning is focused only on strict religion mnemonic knowledge. Thus, illiteracy hypotesis seems to be partially avoid by the evidence of a generally diffused religion knowledge among italian teenagers.Il saggio presenta i risultati di una ricerca sui livelli di alfabetizzazione religiosa degli studenti che frequentano l’insegnamento di religione cattolica nelle scuole, in Italia la grande maggioranza. Scopo primario dell’indagine è stato verificare l’ipotesi della crescente ignoranza religiosa delle nuove generazioni. Se questa ipotesi trovasse conferma tra chi studia religione tanto più essa dovrebbe valere per gli altri. L’indagine è stata condotta mediante test di apprendimento e di atteggiamento tra gli studenti che frequentano l’ultimo anno della scuola secondaria di primo e di secondo grado. I risultati conseguiti nei test nella maggioranza dei casi sono risultati soddisfacenti. I fattori che influenzano di più i livelli di conoscenza sono il rendimento scolastico e la frequenza dichiarata alla messa. Un altro fattore è il livello di coinvolgimento nelle attività in classe. Risultati migliori si ottengono dove l’offerta formativa realizza un equilibrio tra istruzione religiosa e formazione umana. Risultati peggiori si hanno dove prevale l’istruzione religiosa. L’ipotesi di partenza, in definitiva, è risultata almeno parzialmente invalidata; non sembra vero che i giovani attuali non sappiano niente di religione