La morte dell’io attraversa la cultura moderna. Eppure il ruolo di psicopompo che Bassani sceglie per s\ue9 quando interrompe la scrittura narrativa per dare unit\ue0 al Romanzo di Ferrara e affidare alla poesia versi costruiti in forma di epitaffio, obbedisce non solo a ragioni stilistiche ma anche profondamente etiche. Come se si fosse esplicitata la ‘necessit\ue0’ testimoniale che d\ue0 senso, tramite il Prologo, al Giardino dei Finzi-Contini e a quanto seguir\ue0, e la coerente geometria costruttiva di un’intera opera (innervata fin dall’inizio da raffinate letture europee, da ricordi figurativi e longhiani che Anna Dolfi evidenzia con sapiente acribia) rivelasse appieno l’oltranza delle forma clessidra, di strutture coniche che lascian...