Capitalismo distrettuale, localismi d\u27impresa, globalizzazione

La via italiana allo sviluppo industriale \ue8 consistita, a partire dagli ultimi anni \u2760, nella diffusione di piccole e medie imprese, aggregate in reti distrettuali, con elevata propensione all\u27imprenditorialit\ue0 e presenza forte di famiglie proprietarie. I distretti industriali, insediati in sistemi locali, tendono a "simulare" la grande impresa sfruttando costi pi\uf9 bassi grazie a fattori non solo economici. Il volume sviluppa riflessioni in tal senso mostrando come sia possibile un\u27evoluzione del modello distrettuale puntando su: guadagni di produttivit\ue0, economie di scopo (attraverso diversificazione e ampliamento della gamma dei prodotti), flessibilit\ue0 dell\u27organizzazione, capacit\ue0 di coniugare tradizione e innovazione puntando sulla qualit\ue0 dei prodotti, crescita dimensionale delle imprese, nuove forme di finanziamento, presenza attiva sui mercati internazionali, valorizzazione delle risorse del territorio. Per questo occorre che si riattivino le funzioni di comportamento degli imprenditori