Presupposti e limiti delle responsabilità penali per le lesioni procurate nelle attività sportive

Il presente lavoro si è occupato di indagare quelli che sono i profili di responsabilità che entrano in gioco nell'esercizio delle attività sportive. Dopo aver inquadrato lo sport all'interno del nostro ordinamento, la trattazione si occupa di anallizzare l'ambito della violenza sportiva partendo da un approfondimento sulle cause di giustificazione che la dottrina ha utilizzato per definire il fondamento di liceità dell'attività sportiva violenta, e in particolare l'art.50 (consenso dell'avente diritto), art.51 (esercizio del diritto) e scriminante non codificata. Successivamente è stata trattata l'elaborazione della giurisprudenza circa l'operatività della scriminante in cais concreti, analizzando differentemente le lesioni avvenute in contesti agonistici e in contesti amatoriali con riferimento all'esercizio della disciplina sportiva che ha causato l'evento lesivo. Nel capitolo successivo si approfondisce il ruolo degli altri soggetti che vengono coinvolti nelle attività sportive, quali ad esempio l'organizzatore, il gestore di un impianto sportivo, l'arbitro e infine al medico, al quale è stata riservata un'ampia trattazione in virtù anche di spiacevoli eventi di cronaca recenti. Egli infatti può rispondere sia per non aver correttamente accertato l'idoneità fisica di un atleta a praticare un'attività sportiva, sia per non aver praticato il corretto intervento medico richiesto dalla situazione. Infine sono state proposte alcune considerazioni circa la necessità di interventi legislativi che, recependo approdi giurisprudenziali, disciplini in modo organico la materia prevedendo la scriminante del rischio sportivo e i limiti alla sua applicabilit