La pittura ellenistica nella Puglia settentrionale : il caso di Arpi

È presente ad Arpi, dalla metà circa del IV secolo a.C. (tomba dei Cavalieri), un'attività di pittura su parete, figurata e non, in ambito sia funerario che abitativo. Influssi differenti a secondo dei diversi momenti segnano realizzazioni oscillanti dalla tomba dei Cavalieri, che riflette evidenti influenze dall'area campana, agli esempi del noto ipogeo della Medusa. Ma che il campo di attività pittorica ad Arpi fosse più articolato è testimoniato anche da altri documenti, quali la pittura vascolare, a tempera e a figure rosse, e i mosaici. Si evidenzia agevolmente la circolazione di cartoni di diversa provenienza ο influenzati da aree distinte e la presenza di maestranze stanziali, pittoriche, ceramiste e musive, autonome sostanzialmente le une dalle altre, ma in collegamento fra loro. Dal quadro generale appare evidente non solo la relazione fra queste attività, ma soprattutto l'ideologia dell'aristocrazia arpana di quel tempo che, certamente, nelle costruzioni individuali (casa, tomba) ricalcava in versione minore, ma di buona fedeltà, modelli greci. Si profila, pertanto, con caratteri sempre più chiari il ruolo avuto da alcune aristocrazie nel processo complesso che portò nella penisola alla formazione dell'ellenismo italico.Mazzei Marina. La pittura ellenistica nella Puglia settentrionale : il caso di Arpi. In: L’Italie méridionale et les premières expériences de la peinture hellénistique. Actes de la table ronde de Rome (18 février 1994) organisée par l'École française de Rome. Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 69-94. (Publications de l'École française de Rome, 244