I rapporti tra ordinamento giuridico vaticano e ordinamento canonico: tra corretta configurazione ab intra e possibili travisamenti ab extra,

La geniale intuizione di Papa Pio XI sulla creazione nel 1929 di un minuscolo Stato con un territorio simbolico a solo presidio della sovranità e della libertà della Santa Sede, nonché dell’esenzione dell’ordinamento canonico da ingerenze secolari, dimostra ancora oggi la sua attualità. Infatti, dopo molti anni di ottimale servizio, questa atipica entità statuale ha conosciuto, a partire dagli albori del Duemila, un’intensissima ‘stagione legislativa’: alcuni aspetti della medesima, e in particolare le connessioni istituite tra ordinamento e diritto vaticano e ordinamento e diritto canonico, sono state tuttavia perversamente sfruttate a livello internazionale per legittimare pesanti condizionamenti sugli interna corporis della Chiesa: con possibili gravi lesioni, prima ancora che della libertas Ecclesiae, della libertà religiosa e dell’autonomia confessionale. Occorre quindi con urgenza ribadire con forza la distinzione tra Chiesa cattolica, Santa Sede e Stato della Città del Vaticano, rimarcando chiaramente la mera strumentalità di quest’ultimo: altrimenti, paradossalmente, potrebbe verificarsi la ‘trasfigurazione’ dello Stato Vaticano da baluardo dell’indipendenza della Santa Sede e dell’ordinamento canonico contro intromissioni esterne a ‘cavallo di Troia’ di tornanti e pugnaci aggressioni giurisdizionaliste.THE RELATIONSHIPS BETWEEN THE VATICAN JURIDICAL ORDER AND THE CANONICAL ONE: BETWEEN THE CORRECT CONFIGURATION AB INTRA AND POTENTIAL MISREPRESENTATIONS AB EXTRA Pope Pius XI’s brilliant intuition about the creation, in 1929, of a tiny State with a symbolic territory only in order to protect the sovereignty and the freedom of the Holy See and to preserve it from meddling and influences by secular systems, reveals itself to be still topical to the present day. In fact, after many years of optimal service, this atypical State has known a period of extremely intense legislative work since the early 2000s. However, certain aspects of it - namely the connections established between Vatican City law and Canon law - have been exploited in a perverse way on the international level in order to legitimize a forceful influence on the interna corporis of the Church. This short circuit could eventually cause serious injuries not only to the libertas Ecclesiae, but - even before that - also to the religious freedom and to the autonomy of religious confession. It is therefore necessary to strongly reiterate the distinction between the Catholic Church, the Holy See and the Vatican City State, highlighting in a clear way the mere instrumentality of the latter. Otherwise, a paradoxical ‘transfiguration’ of the Vatican City State may occur: from stronghold of the independence of the Holy See and Canon law against intrusions from the outside, to ‘Trojan Horse’ of recurring and pugnacious jurisdictionalist aggressions