Nel contributo sono ricostruite passo per passo le vicende di un documento eccezionale sotto molti aspetti, vale a dire il Papyrus Vindobonensis Graecus 3, recante le sottoscrizioni relative alla definizione di fede del VI concilio ecumenico (Costantinopolitano III, a. 680/681). Grazie alla tecnologia digitale è stato possibile postulare, con buon margine di sicurezza, che il frammento oggi superstite rappresenta una copia imitativa di altissimo livello, allestita all'interno del team dei notai verbalizzanti ancora durante i lavori del concilio, tra 11 e 16 settembre 681. Infatti, allo scopo di rendere uniformi tutti i rotoli originali degli atti, un'unica mano di cancelleria copiò personalmente (in una riproduzione quasi 'fotografica') all...