Il percorso socio-sanitario per la cronicità. Un'esperienza regionale.

Il mondo della cronicità è un’area in progressiva crescita che richiede un notevole impegno di risorse, richiedendo continuità di assistenza per periodi di lunga durata e una forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali e necessitando di servizi residenziali e territoriali finora non sufficientemente disegnati e sviluppati nel nostro Paese.Per di più, la cronicità oggi rappresenta un’emergenza dal punto di vista della tutela della salute delle persone e le caratteristiche delle malattie croniche sono caratteristiche di natura integrata e quindi hanno necessità di essere affrontate su piani che non sono soltanto quello sanitario ma anche quello sociale, infatti, la cronicità non è soltanto una questione sanitaria ma è anche e soprattutto una questione socio-sanitaria. Il Piano nazionale della Cronicità (PNC), che farà da sfondo a questo elaborato, nasce proprio dall’esigenza di armonizzare a livello nazionale le attività in questo campo, proponendo un documento, condiviso con le Regioni, che, compatibilmente con la disponibilità delle risorse economiche, umane e strutturali, individui un disegno strategico comune inteso a promuovere interventi basati sulla unitarietà di approccio, centrato sulla persona ed orientato su una migliore organizzazione dei servizi e una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell’assistenza; un Piano che rappresenta uno spartiacque per l’innovazione e la riorganizzazione del Sistema Sanitario Italiano. Il Piano nazionale della Cronicità è stato approvato in Conferenza Stato Regioni nel 2016 con l’obiettivo di sostenere la Persona e le famiglie ad affrontare il futuro, non tralasciando una delle difficoltà che si hanno, ovvero il reperimento delle risorse. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è definire le varie tappe che costituiscono il percorso socio-sanitario di presa in carico di una persona affetta da malattia cronica, al fine di garantire una adeguata continuità socio assistenziale, migliorare la qualità e l’appropriatezza delle cure, superando la frammentarietà dell’assistenza