Il concordato preventivo tra Legge fallimentare e Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza

Nel corso di questo lavoro ci occuperemo delle situazioni in cui l’attività d’impresa versi in condizioni di criticità più o meno gravi. Cercheremo di dare una definizione di quei concetti che il legislatore definisce, per il momento, all’interno della Legge Fallimentare e che troveremo, poi, affermati nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, quali «crisi» ed «insolvenza», provando a ripercorrere quelli che sono stati i percorsi evolutivi nel pensiero economico, giuridico ed aziendalistico. Si tratta di quei casi in cui, per ragioni di natura intrinseca o estrinseca, se non addirittura combinata, l’andamento dell’attività d’impresa risulta compromesso e la gestione, nonostante sia organizzata nel rispetto del criterio di economicità individuato dall’art. 2082 del Codice civile tra i requisiti costitutivi della fattispecie “impresa”, anziché produrre ricchezza e, quindi, valore aggiunto ai fattori produttivi impiegati, disperde tale valore innescando, così, un circolo di eventi che, se non contrastati tempestivamente, possono portare l’impresa alla decozione e, quindi, alla sua cessazione. Il presente lavoro si occuperà, altresì, di ripercorrere le tappe dell’istituto del concordato preventivo, ponendo un particolare focus sulla fattispecie del concordato in continuità aziendale