Introduzione

Il presente volume rappresenta una prima testimonianza documentale, certamente provvisoria, di una serie di iniziative – riunite sotto il titolo Architettura e Realismo – promosse da alcuni giovani docenti e ricercatori dell’area della composizione architettonica e urbana provenienti da quattro atenei italiani: il Politecnico di Torino (Dipartimento di Architettura e Design), l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (Dipartimento di Architettura), la Seconda Università di Napoli ed il Politecnico di Milano (Dipartimento Architecture, Built Environment, Construction Engineering). Le ragioni che hanno mosso e animato i promotori sono plurime e di natura complementare. In ambito filosofico, il ritorno del pensiero realista (con il così detto “new realism” e l’ampio dibattito che ha suscitato) ha rappresentato un importante momento di riflessione sull’eredità del postmodernismo testualista e decostruzionista, proponendo il superamento di un certo relativismo soggettivistico e delle tesi del “pensiero debole” sia nel contesto disciplinare che in senso più ampio in abito politico-sociale. In ambito architettonico, simmetricamente, si è assistito ad un progressivo esaurimento del postmoderno, e, negli ultimi anni, ad una crescente inflazione di esperimenti atopici e globalizzati di matrice decostruzionista o espressionista profusi dalle archistar, sovente affiancati da una ricerca ipertecnologica all’insegna di una spesso malintesa sostenibilità ambientale ed energetica. In tal senso si è ritenuto importante – anche in coincidenza con la crisi economica e sociale che ha investito l’Europa e l’Italia – di rimettere al centro del dibattitto architettonico, non solo le interessanti istanze e posizioni che provenivano dalla riflessione filosofica sul realismo, ma piuttosto la stessa stringente, intrinseca e insopprimibile relazione che lega l’architettura e la costruzione della città alla realtà