L’erosione contemporanea di un sistema basato sul consumo – di occasioni, di risorse, di suolo, … – impone con urgenza un cambio di paradigma anche da parte delle discipline che ruotano intorno al progetto di architettura. Se il totale superamento di una prospettiva della crescita è forse un’ipotesi troppo estrema, emerge però con forza oggi l’esigenza di una riflessione circa i suoi modi e le sue forme. E’ in questo quadro che alcune questioni e parole tornano in primo piano: il tema della durata, della resistenza che fanno le cose nel mondo, dell’inerzia dei tanti depositi materiali (e immateriali) che costruiscono i nostri paesaggi. Materiali che possono diventare “operabili”, essere reinclusi all’interno di un progetto di modificazione ...