Bucharest: from village to metropolis: urban identity and new trends - Bucureşti: de la sat la metropolă: identitate urbană şi noitendinţe

With the fall of Ceausescu in 1989, Romania returned once again to Europe. In this process of rebirth, Bucharest has become the political, economic and cultural nerve centre of the country. But under what conditions does the city begin its new path? Acknowledging both the aberrations and the values of the growing city during the socialist period, this book guides the reader through the discovery of the many facets of Bucharest that were wiped out with the Popular Republic coming in 1948. We discover that the urban structure of the Romanian capital represents one of the most eloquent juxtapositions of the two major utopias that inspired the construction of the European cities: the liberal and the socialist. These two models replaced pre-modern Bucharest, and in this process three prevailing architectural trends - the French-Balkan neoclassicism, the neo-Romanian movement and the modern movement - formed the transition towards modernity. Urban planning shifted from garden city principles to those of a functionalist metropolis, from nineteenth century regulations to the urban plans of the beginning of the t wentiethcentury.br This work guides the reader through the most important stages of this evolution, showing how the capital has lead Romania on a path from East to West, changing from a city-village to a metropolis. Finally, the book deals with the difficulties of ongoing urban rebirth, continually on the edge of conflict between the State and the Market, between weak local identities and overwhelming global models. Resolving the situation, the author argues, will require acceptance of, and respect for, the many facets of Bucharest, including its socialist past, so that the new capital can be built in harmony with its own history. -- Odata cu caderea lui Ceausescu in 1989, Romania s-a intors din nou in Europa. In acest proces de renastere, Bucurestiul a devenit centrul politic, economic si cultural al tarii. Dar in ce conditii isi incepe orasul noua cale? Recunoscand atat aberatiile cat si valorile orasului in crestere din perioada socialista, cartea isi calauzeste cititorul in descoperirea multor fatete ale Bucurestiului care au fost sterse incepand cu Republica Populara instaurata in 1948. Descoperim astfel ca structura urbana a capitalei romane reprezinta una dintre cele mai elocvente juxtapuneri a celor doua mari utopii care au inspirat constructia oraselor europene: cea liberala si cea socialista. Aceste doua modele au inlocuit Bucurestiul premodern, procesul de tranzitie catre modernitate caracterizandu-se prin trei tendinte predominante: neoclasicismul franco-balcanic, miscarea neoroma-neasca si cea modernista. Planificarea urbanistica a trecut de la principiile orasului gradina la cele ale metropolei functionale, de la reglementarile secolului XIX la planurile de urbanism ale inceputului de secol XX. Lucrarea de fata isi indruma cititorul prin cele mai importante etape ale acestei evolutii, aratand cum capitala a condus Romania pe calea de trecere de la est la vest, transformandu-se dintr-un oras intr-o metropola. In sfarsit, cartea trateaza dificultatile renasterii urbane in curs, aflata continuu la limita conflicutului dintre stat si piata, dintre identitatile locale fragile si modelele globale coplesitoare. Autorul considera ca rezolvarea acestei situatii va necesita acceptarea si respectarea multiplelor fatete ale Bucurestiului, inclusiv a trecutului sau socialist, astfel incat noua capitala sa poata fi construita in armonie cu propria sa istorie. -- Con la caduta di Ceausescu nel 1989 la Romania ritorna ancora una volta in Europa. In questo processo di rinascita Bucarest è il centro di elaborazione delle nuove istanze politiche, economiche e culturali del paese. Ma in quali condizioni la città intraprende questo nuovo viaggio? Riconosciute le aberrazioni e i valori della città del periodo socialista, questo testo ci guida alla scoperta delle tante Bucarest che sono state rimosse con l'avvento della Repubblica Popolare nel 1948. Scopriamo così che l'assetto urbano della capitale romena offre una delle più eloquenti rappresentazioni della contrapposizione tra le due grandi utopie che da metà Ottocento hanno ispirato la costruzione della città europea: la città liberale e la città socialista. Queste due grandi partiture si sostituiscono alla Bucarest pre-moderna e in questo processo le tre correnti architettoniche dominanti - il neoclassicismo franco-balcanico, il neo-romeno e il Movimento Moderno - si costituiscono come altrettante forme della transizione verso la modernità; così avviene, in ambito urbanistico, nel passaggio dai principi della garden city a quelli della città razionalista, e dai Regolamenti ottocenteschi ai Piani urbanistici del primo Novecento. Il volume ripercorre le tappe salienti di questa evoluzione, mostrando come in questo avventuroso viaggio Bucarest sia stata la nave cocchiera che ha traghettato il paese da Oriente ad Occidente, trasformandosi da città-villaggio a metropoli. Il volume tratta infine il difficile tentativo di rinascita urbana in corso, giocato sul filo dello scontro tra Stato e Mercato, tra deboli identità locali e trascinanti modelli globali; per sostenerlo, è questa la tesi avanzata dall'autore, sarà necessario lavorare alla ricomposizione delle tante Bucarest oggi presenti, perché la nuova capitale sia costruita sul solco della sua storia