Tutela e conservazione delle mura di Luccatra Ottocento e Novecento

Il saggio, attraverso documenti inediti reperiti presso l’Archivio centrale dello Stato, analizza criticamente la vicenda della tutela e conservazione delle mura di Lucca. Il dibattito sulla conservazione delle mura lucchesi nacque nel 1884, si protrasse fino al 1909 e riguardò principalmente alcune questioni inerenti la proposta di creare nuovi varchi di accesso alle mura da affiancare a quelli storici presso la porta santa Maria e la porta san Pietro per permettere il passaggio delle nuove linee tranviarie; l’abbattimento delle fortificazioni di porta san Donato vecchia, il ripristino in stile di parte dell’antico monumento e la creazione di un nuovo ingresso nei pressi della stessa porta, l’attuale porta sant’Anna; la prosecuzione e la creazione di ampi viali di circonvallazione. Le ragioni che spinsero l’Amministrazione comunale e alcune rappresentanze politiche a manomettere il sistema difensivo furono di ordine igienico, ebbero lo scopo di migliorare la rete viaria tra città e territorio e furono dettate soprattutto da esigenze di “modernità”: un maggiore sviluppo industriale, l’applicazione di innovazioni tecnologiche a servizio dei cittadini, l’incremento di alcuni servizi utili alla città (ampliamento degli assi stradali, introduzione della linea tranviaria, maggiore osmosi tra residenze e luoghi di lavoro del ceto borghese). Le ragioni, invece, che spinsero gli uomini di cultura a conservare inalterato il complesso delle mura furono di ordine culturale in quanto le fortificazioni rappresentavano non solo un esempio tangibile della storia politica della città, ma possedevano quel valore di stratificazione che partendo dal periodo medievale arrivava fino alle trasformazioni ottocentesche