Il saggio parte dal testo critico della "Descriptio Urbis Romae" edito da Jean-Yves Boriaud e Francesco Furlan nel 2005 di cui si mettono in discussione alcune scelte testuali criticando l'omissione dei risultati raggiunti già alla fine dell'Ottocento da Gustavo Uzielli (resi noti dallo scrivente nel 2004). Si evidenziano gli errori della traduzione italiana (Carmela Colombo), ma soprattutto si mettono in discussione i criteri adottati per la "filologia del disegno", falsamente filologica. Si riconsiderano, allora, i soli due disegni presenti nei 6 testimoni nella Descriptio e li si studiano in base alle regole della "filologia del disegno geometrico-storico" stabilite dallo scrivente per lo studio dei disegni del "Libellus de quinque corp...