Diseguaglianza, povertà e le politiche di contrasto. La situazione italiana in Europa

Negli ultimi anni il dibattito sulla crescente disuguaglianza è notevolmente aumentato. Il lavoro dell’OCSE Growing Unequal? del 20081 ha creato una forte eco sul piano dell’opinione pubblica, così come i successivi lavori sul piano scientifico sia dell’OCSE stessa2 sia di autorevoli economisti3. Anche nel nostro paese gli ultimi anni hanno visto vari studiosi misurarsi su un tema che è sempre più al centro dell’analisi di economisti, sociologi, politologi. Questo articolo si propone l’obiettivo di analizzare e interpretare i dati della disuguaglianza nella distribuzione del reddito e sulla povertà riportati principalmente da Eurostat e di confrontarli con i dati circa la spesa pubblica. Inoltre, confrontando i diversi indici Gini, calcolati sui redditi prima dei trasferimenti dello Stato in benefits e pensioni o includendo le pensioni ma non gli altri benefits ed infine dei redditi disponibili, si può sviluppare un’analisi dell’efficacia dell’intervento dello Stato, sia attraverso la spesa per la protezione sociale che il prelievo delle imposte e dei contributi, nel contrastare diseguaglianze e povertà. Nonostante l’Italia non spenda meno per la protezione sociale, proporzionalmente agli altri paesi europei, i risultati dell’intervento pubblico risultano meno efficaci nel contrastare povertà e diseguaglianze. A quest’ultimo aspetto, meno indagato dalla letteratura recente, è dedicata la seconda parte del presente contributo, in cui ci si proverà a interrogare sulle ragioni per cui, non solo la disuguaglianza e la povertà sono alte nel nostro paese rispetto ad una spesa sociale elevata, ma sui motivi per cui le nostre politiche di welfare risultano inefficienti nel contrastarle