Valutazione della sostenibilità ambientale di interventi di riqualificazione edilizia, secondo un approccio LCA

Il recupero e il riutilizzo dei manufatti esistenti sono riconosciuti come strategie potenzial-mente efficaci per ridurre il consumo di risorse, limitare la produzione di rifiuti e prolungare il ciclo di vita della materia e dell’energia incorporate. L’approccio –oggi ampiamente condiviso in molti settori- se applicato al patrimonio edilizio lo fa emergere come un ingente giacimento di risorse materiali da valorizzare, in aggiunta a quelle culturali da tutelare. Tuttavia, il retro-fitting non è ambientalmente neutro: ogni intervento di recupero genera impatti sull’ecosistema, differenziati in ragione della complessità, peculiarità e varietà dei manufatti edilizi, oltre che condizionati dai requisiti tecnici e funzionali che un loro nuovo utilizzo deve soddisfare. La rimozione di parti non più utili genera un flusso di residui solo in parte riciclabi-li -quindi una voce negativa nel bilancio delle risorse- mentre il risarcimento dell’obsolescenza e l’incremento delle prestazioni fino ai livelli richiesti si ottiene per addizione di nuovi mate-riali e componenti, incrementando gli impatti indotti. Tutto ciò incide significativamente sui livelli di sostenibilità presunti, che vanno quantificati redigendo accurati bilanci ambientali, utili ad ottimizzare le scelte progettuali, privilegiando quelle più environmental friendly in ter-mini di effetti sull’intero processo. Il presente contributo propone criteri operativi, indicatori e parametri propedeutici ad una valutazione analitica secondo un approccio LCA degli impatti ambientali di interventi di riqualificazione, analizzandone gli effetti su un caso studio di recu-pero di edificio esistente, con lo scopo di favorire un approccio sostenibile al progetto di retro-fitting.The refurbishment and reuse of existing buildings are recognized as a potentially effective strategy to reduce resource consumption, limit waste production and extend life cycle of embodied matter and energy, as a key to implement circular flows of the resources. This attitude is widely supported today in many sectors, but once applied to the building heritage, it adds a new benefit to the primary goal of the cultural value protection, by revealing a huge reserve of material resources. However, retrofitting is not an environmentally neutral practice: every renovation intervention generates impacts on the ecosystem, whose intensity changes according to the variety of the built stock, the complexity and peculiarity of each artefact; in addition, the improvement requires to match technical and functional standards with which the new uses must comply. In fact, the necessary removal of parts that are no longer useful, generates a flow of residues only partially recyclable - hence a negative entry in the resources balance of the process. Furthermore, new materials and components must be added to compensate for obsolescence and improve performance up to required levels, thus causing new and heavy impacts on environmental balance. The combined effects of these actions risk to significantly affect the presumed sustainability of building renovation, which must be carefully determined, by drawing up accurate LCA compliant environmental assessments. By this way, design choices can be compared and optimized, favouring those more environmental friendly in terms of effects on the entire process. By promoting sustainable and “circular” approaches to the resource management, the paper describes a procedure that have been developed to evaluate environmental impacts of building renovation. The results of their application on an existing building retrofitting, chosen as a case study, are also provided by performing operational criteria, indicators and parameters that the procedure includes