EDILIZIA E AMBIENTE CRITERI E METODI PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALIT\uc0 AMBIENTALE DEGLI EDIFICI

La progettazione architettonica, intesa come attivit\ue0 che ha come fine quello di modellare lo spazio, \ue8 un processo che coinvolge molte componenti, difficilmente sintetizzabili in regole semplici di tipo deterministico. In passato il segno architettonico, portatore di contenuti formali, sociali e culturali, \ue8 spesso prevalso su considerazioni di tipo ambientale. In alcuni casi \ue8 invece emerso particolarmente il fattore ambientale cio\ue8 l\u2019inserimento degli edifici in un contesto come condizione essenziale del programma d\u2019intervento. A partire dal secondo dopoguerra l\u2019interesse per l\u2019ambiente \u2013 ambientismo secondo la dizione di Gustavo Giovannoni \u2013 ha avuto un rilancio su scala in-ternazionale, con l\u2019intento di superare la rigidit\ue0 dell\u2019edilizia razionalista apparentemente insensibile alla specificit\ue0 del luogo; sono stati sviluppati i concetti di ambiente antropizzato e di habitat e sono stati studiati nel dettaglio i modelli insediativi del passato. Il modo di concepire l\u2019architettura si \ue8 tradotto in una ricerca attenta ai fattori psicologici, all\u2019uso dei materiali locali, alle tradizioni costruttive autoctone, all\u2019integrazione della nuova edilizia con quella storica esistente. In Italia si \ue8 sviluppato lo studio relativo all\u2019intervento nei centri storici e si sono approfonditi i concetti di percezione dell\u2019ambiente antropizzato e di paesaggio, influenzati dagli strumenti della rappresentazione e della comunicazione. \ucc Pi\uf9 recentemente si \ue8 affermata la consapevolezza della continua distruzione fisica dell\u2019ambiente e si sono sviluppati vari modi di \u201cfare architettura\u201d, a seconda che venisse privilegiato un carattere ambientale rispetto a un altro; i termini architettura ecosostenibile, bioclimatica, solare, ecologica, bioecologica, bioarchitettura sono stati coniati per delineare paradigmi o strategie progettuali con sfumature diverse. L\u2019orientazione dell\u2019edificio per ottimizzare il guadagno solare e ridurre i consumi energetici \ue8 un fattore determinante nell\u2019architettura bioclimatica; la conoscenza della posizione del sole aiuta infatti a disporre correttamente le aperture e a regolarne l\u2019ampiezza e le pro-tezioni. La bioarchitettura privilegia l\u2019aspetto biologico-naturale nel suo complesso ed \ue8 particolarmente indirizzata a tutelare la salute delle persone e il risparmio delle risorse non rinnovabili, impiegando materiali naturali. Una serie di riflessioni in merito a questi caratteri dell\u2019architettura si ritrova nel primo capitolo del libro, in cui si \ue8 voluto introdurre l\u2019argomento della qualit\ue0 ambientale attraverso una lettura storica del rapporto tra edificio e ambiente. \uc8 stata la rivoluzione industriale a iniziare a sconvolgere quello che era una relazione in cui la natura prevaleva e le risorse erano del tutto sufficienti a soddisfare le esigenze degli uomini. La consapevolezza degli errori del recente passato con la relativa distruzione di parte delle risorse disponibili ha condotto i paesi pi\uf9 avanzati a ricercare condizioni di equilibrio ambientale migliorative rispetto alla situazione esistente, controllando i costi economici per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In ci\uf2 sta il concetto largamente condiviso di sostenibilit\ue0, la cui centralit\ue0, sebbene non negato globalmente dalla societ\ue0, sembra ripetutamente messo in discussione da azioni locali che vanno in direzione opposta. I capitoli successivi al primo spostano l\u2019attenzione dall\u2019ambito architettonico a quella strettamente tecnico. Se ci riferiamo alla dimensione edilizia, cio\ue8 all\u2019attivit\ue0 di costruzione, l\u2019edificio pu\uf2 essere visto come un insieme di strutture che delimitano o racchiudono uno spazio ambientale interno \u2013 un sistema che costituisce un ambiente confinato \u2013 , separandolo dall\u2019esterno. Il confine di questo spazio \ue8 costituito dall\u2019involucro, che chiude e regola il passaggio di persone, animali, oggetti fisici ed energia. Considerando la fase d\u2019uso del manufatto e l\u2019aspetto del consumo energetico, vale la metafora della farfalla e dell\u2019elefante. Entrambi sono esseri viventi la cui fisiologia \ue8 frutto dell\u2019evoluzione della specie attraverso centinaia di migliaia di anni. La farfalla \ue8 un insetto che vive poco tempo e adatta molto rapidamente la propria temperatura interna a quella esterna, avvertendo in modo particolare i cambiamenti climatici e trasformandosi; l\u2019elefante \ue8 un animale che vive a lungo ed \ue8 poco sensibile al clima esterno. Nel caso dell\u2019insetto la \u201cpelle\u201d \ue8 molto leggera, mentre nel caso del pachiderma essa \ue8 per definizione molto pesante. Il comportamento della farfalla si traduce nel mondo della costruzione in un edificio trasparente, leggero e \u201cadattivo\u201d; il comportamento dell\u2019elefante in un edificio chiuso, pesante e inerte alle variazioni climatiche. L\u2019involucro del primo edificio avr\ue0 un valore di resistenza termica elevato ma una bassa inerzia termica; quello del secondo avr\ue0 un\u2019alta inerzia termica e una resistenza significativa derivante dalla quantit\ue0 di massa presente. L\u2019aspettativa di vita sar\ue0 maggiore per l\u2019edificio isolato e massivo, che meno risente delle variazioni esterne. In relazione alla metafora di cui sopra, la sensibilit\ue0 tecnica del progettista deve consistere nell\u2019intuire la modalit\ue0 di funzionamento del manufatto nel contesto climatico-ambientale e proporre soluzioni in grado di soddisfare obiettivi di adattamento prefissati. Una volta individuati i parametri in gioco, la progettazione deve avvenire secondo obiettivi di qualit\ue0 e logiche di tipo prestazionale: la qualit\ue0 ambientale di un edificio (environmental quality) \ue8 infatti la misura del grado di soddisfacimento di una serie di requisiti di carattere ambientale, che devono essere esplicitati e verificati. Oggi i requisiti ambientali hanno come scopo principale il perseguimento della sostenibilit\ue0 ecologica o ecosostenibilit\ue0 durante le fasi di vita dell\u2019edificio (produzione dei componenti, messa in opera, esercizio e dismissione), ma riguardano an-che la tutela della salute e il soddisfacimento dell\u2019esigenza di benessere delle persone. Tale qualit\ue0 \ue8 in parte imposta per legge, in parte il frutto di un\u2019azione volontaria da parte degli operatori del settore edilizio per raggiungere gli obiettivi di salute, comfort e riduzione dei consumi. I principali sistemi di valutazione della qualit\ue0 ambientale sono presentati nel secondo capitolo, mentre nei tre capitoli finali viene svolta un\u2019analisi dei requisiti principali, individuando tre ambiti di applicazione: la tutela della salute, il benessere e la riduzione del consumo di energia. Vi sono vari metodi per valutare la qualit\ue0, sia alla scala dell\u2019intero fabbricato che alla scala dei singoli componenti. Una delle difficolt\ue0 maggiori nell\u2019elaborazione del testo \ue8 consistita nel ricomporre in maniera relativamente sintetica la frammentazione della normativa e la sua continua evoluzione; molte leggi nazionali in materia ambientale derivano da direttive europee \u2013 nel testo \ue8 riportata la tradizione inglese dei termini tecnici principali, entrati ormai nel voca-bolario tecnico \u2013 e poi si specializzano a livello regionale; ad esse si aggiungono molte norme tecniche e vari regolamenti locali. I requisiti sono stati indagati ponendo particolare attenzione alla loro applicazione nell\u2019attivit\ue0 edilizia comune. Si \ue8 cercato dunque di inquadrare gli argomenti ai vari livelli, facendo per\uf2 particolare riferimento al contesto dell\u2019Emilia-Romagna, in quanto meglio conosciuto. Molte immagini del libro sono tratte da questo contesto. Nello studio si \ue8 potuto constatare come spesso le norme siano disattese per la difficolt\ue0 tecnica o economica di affrontare le verifiche e i controlli al termine della costruzione e come l\u2019introduzione di requisiti tecnici richieda figure professionali specializzate con capacit\ue0 investigative e di analisi avanzate, che non sempre sono a disposizione nelle piccole strutture di progettazione italiane. Il controllo in opera costituisce ad oggi un\u2019attivit\ue0 poco praticata e ritenuta erroneamente svantaggiosa. Ricomporre questo quadro di contrasto tra regola scritta, applicazione pratica e controllo in opera, fornendo alcune indicazioni sulle soluzioni tecniche maggiormente adottate, ci \ue8 sembrata un\u2019operazione interessante e utile