STRAPPATI ALL'OBLIO. Strategie per la conservazione di un luogo di memoria del secondo Novecento: l'ex campo di Fossoli.

\u2026 Campo di Prigionia nel \u201842, poi di raccolta e transito \u2013 Polizei und Durchgangslager \u2013 per gli ebrei diretti in Germania, centro di raccolta per profughi stranieri e poi per i Piccoli Apostoli di Don Zeno Saltini che a Fossoli daranno vita a Nomadelfia, e infine \u201cVillaggio San Marco\u201d per i profughi giuliano-dalmati pro-venienti dall\u2019Istria: ecco cos\u2019\ue8 stato il Campo di Fossoli, ecco chi ha segnato ogni volta quei poveri e fragili ruderi, che oggi vediamo immersi nel verde e che furono le baracche, per ren-derle luoghi per l\u2019abitare, nelle diverse accezioni che il termine ha assunto in relazione a tutto ci\uf2 che qui si \ue8 vissuto. Questo per\uf2 non vuole essere un libro sulla Storia dell\u2019ex-Cam-po di Fossoli, ma la risposta a quel pericolo che per tanto tem-po ha minacciato questo luogo e ci\uf2 che qui \ue8 rimasto: quello della \u201cdimenticanza\u201d. Se crediamo che la memoria si affidi ai relitti fisici del tempo, come ci dice Antonella Tarpino, volersi occupare di queste tracce, prodotte dall\u2019uomo e dalla natura che pervade questi luoghi, significa riconoscere a ci\uf2 che resta la capacit\ue0 di rifletterci immagini, raccontarci storie offrendo alla memoria una materia meno volatile di quella del tempo. Il libro intende dar conto quindi delle riflessioni a pi\uf9 voci che si sono fatte su questo e su altri luoghi di memoria (ma anche di trauma e violenza), della paziente raccolta di dati storici e di analisi sulla consistenza materiale dei manufatti che qui si con-servano, dell\u2019analisi paesaggistica di quello che \ue8 oggi il Campo e dei suoi rapporti con il contesto territoriale fatto di rotture e di ritrovata armonia con la natura, dei primi passi e progetti per la messa in sicurezza e il consolidamento di alcune baracche. Ma soprattutto il libro intende suggerire alcune strategie per la conservazione attiva di manufatti e paesaggi che caratterizzano luoghi come Fossoli, visto da chi scrive come un \u201cunicum prezioso e inscindibile\u201d che, per poter essere conservato in un equilibrio dinamico e sostenibile, deve essere necessariamente interpretato e gestito nella sua complessa e multiforme totalit\ue0, considerando un valore aggiunto tanto la diversit\ue0 stratigrafica del costruito quanto la diversit\ue0 ecologica che qui si \ue8 accumulata